
Ristrutturazione dei debiti
Consulenza per crisi finanziarie
Un possibile percorso per la risoluzione della situazione d’insolvenza del debitore, è la transazione. In linea generale la transazione è un accordo col quale le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine ad una lite già incominciata o prevengono una lite che può insorgere tra loro.
Il motivo che può indurre un creditore ad accettare una transazione consiste nel fatto che non sempre adire le vie legali può essere premiante, innanzitutto per la nota lungaggine del processo civile, poi per il grado di rischio connesso ad ogni causa. La transazione è uno dei rimedi di chiusura delle insolvenze finanziarie che più si è fatto strada in questi ultimi anni. Pertanto è ormai prassi abituale, da parte degli istituti di credito, porre fine alle liti per insolvenza attraverso la transazione, facendo alcune concessioni al debitore insolvente. Spesso, infatti, proprio per evitare le lungaggini e le incertezze di cui si diceva sopra, gli uffici legali dei suddetti istituti sono disposti ad andare incontro alle difficoltà del cliente insolvente per concordare in via bonaria il rientro del debito. Le concessioni che gli istituti di credito solitamente accordano consistono in una riduzione degli interessi, in una dilazione dei tempi di pagamento e, in alcuni casi, in una riduzione della quota capitale. I valori dell’accordo sono determinati da una valutazione caso per caso in termini di confronto costi/benefici nel caso di prosecuzione dell’azione legale esecutiva.
Il valore effettivo di un credito, infatti, dipende da una serie di parametri. Questi parametri sono:
- il reddito del debitore
- il tempo che potrà impiegare per pagare
- il valore dei beni pignorabili
- il concorso con altri creditori sul patrimonio del debitore
È chiaro, quindi, che il valore effettivo di un credito (di un debito se visto dalla parte del debitore) può essere molto diverso dal suo valore nominale.
Riguardo le banche e finanziarie occorre fare un’ulteriore considerazione. È prassi di questi istituti cedere “pro soluto” i propri crediti in sofferenza a società di recupero crediti (solitamente facenti parte dello stesso gruppo bancario) ad un prezzo pari al presunto valore di realizzo (valore solitamente molto basso), in questo modo possono detrarre dai propri redditi la perdita derivante dalla differenza tra il valore nominale del credito ed il prezzo di cessione, ottenendo in questo modo un indubbio vantaggio fiscale. In conclusione la disponibilità ad una transazione da parte degli istituti di credito deriva anche dal “recupero” già effettuato grazie al risparmio d’imposta ottenuto attraverso il meccanismo della cessione del credito.
La valutazione della possibilità di raggiungere un accordo transattivo a saldo e stralcio è fatta sulla base del reddito e del patrimonio del cliente. Conseguentemente a cosa rischia il cliente ed a quali sono le sue concrete possibilità di pagare, è determinata l’offerta all’istituto finanziatore in termini di importo, tempi e modalità di pagamento.